Attorniata dalle cime della catena montuosa del Pollino e con il mar Jonio a cingere la valle sottostante, la nostra coltivazione nasce sul pezzetto di terra che mio nonno manteneva come orto familiare e attorno all’uliveto ch’egli aveva personalmente impiantato.
Nessuna logica di massimizzazione del profitto potrebbe soppiantare questa relazione personale con i luoghi. E qualsiasi relazione personale, per essere sana, dovrà basarsi sui due principi gemellati di amore e rispetto: in questo luogo viviamo noi e i nostri amici a 4 zampe, e da questa terra noi stessi ci nutriamo.
La terra non è un sostrato inerte, anche se la moderna agricoltura intensiva tende a renderla tale. È un’entità vivente e percettiva, che ci restituisce ciò che le diamo sia in termini organici che energetici. In quanto esseri viventi siamo collegati ad essa e agli altri esseri che da essa si nutrono: piante, animali e microorganismi di ogni sorta. Anche se lo abbiamo dimenticato, siamo parte di un Uno molto più ampio e complesso. Sebbene ciò possa suonare come un vano filosofeggiare, sappiamo bene che nuocere a questo equilibrio ha conseguenze che sono invece molto reali per la salute di noi tutti e per il futuro stesso del pianeta. Pertanto, inquinare la terra in qualsiasi modo per ignoranza, incuria o per interessi utilitaristici significa tradire noi stessi.
Per queste ragioni, nella nostra azienda non utilizziamo prodotti di sintesi di alcun tipo, poiché ciò varrebbe a dire abiurare al proposito stesso che ci ha spinti ad iniziare questo progetto: quello di partecipare cioè all’opera creatrice e ri-creatrice della Natura.
Quando diciamo che la terra è vivente, non si tratta di una teoria astratta. La terra respira, come noi e anzi ben prima di noi. Si abbevera, si nutre e instaura relazioni simbiotiche con altri esseri. Riceve e dona, accoglie e rigetta e quindi interagisce con l’esterno.
Affinché i prodotti che speriamo di raccogliere siano sani e ricchi del loro potere nutritivo e curativo, è necessario che il sostrato stesso in cui le piante crescono sia vitale. I principi organico-rigenerativi servono non solo a preservare, quanto a coadiuvare questi equilibri che la Natura ha già insiti nei propri codici. Si tratta delle cosiddette pratiche sane: i compostaggi alle giuste proporzioni, la concimazione verde, il riciclo consapevole e funzionale dei materiali di “scarto” che il proprio eco-sistema offre, e in generale l’emulazione di quei processi attraverso i quali la Natura nel corso dei secoli ha partorito suoli ricchissimi di materia organica come ad esempio avviene nei boschi.
Così come le piante immagazzinano i nutrienti dal suolo, esse percepiscono e imbrigliano anche altre energie dall’ambiente in cui vengono curate. Lo stesso vale per noi: un individuo che cresce e vive in un contesto di degrado morale, farà più fatica a liberarsi di questo fardello per elevarsi al suo massimo potenziale umano.
Pertanto nella nostra azienda crediamo che anche l’etica del lavoro sia un fattore fondamentale. Invece che con facili retoriche, crediamo che la vera condanna allo sfruttamento del lavoro, che è ancora oggi una piaga diffusa dell’agricoltura in Italia, stia nel ritorno coi fatti alla micro-economia: la nostra è una piccola azienda in cui tutto il lavoro viene svolto personalmente, dalla semina alla raccolta, sino all’essiccazione, alla pulizia e alla conciatura.